Stiamo preparando la Maratona, stiamo seguendo il programma alla perfezione…
Tempi ok! Mai saltato un giorno.
E poi: ZAC!
Ti svegli e hai male dappertutto, ossa rotte, sei a pezzi.
Maledetta influenza!
Ne parlavamo nei discorsi con gli amici di corsa:
“Elena non viene s è beccata l’influenza”
“Quanta ce n’è in giro quest’anno!”
Soliti luoghi comuni. E noi felici di non averla presa, noi ci credevamo immuni… E ora eccoci a letto, stanchissimi. Non riusciamo ad alzarci, la testa, un vespaio.
Bene, ripartiamo da qui.
La malattia è una condizione naturale della vita.
Bisogna accettarla. Non dobbiamo vergognarci ne avere sensi di colpa.
Guarirò? Quando? E dopo? La maratona è saltata…
No non è così. Assecondiamo le nostre sensazioni, non riempiamoci di medicine se non ci vengono prescritte. Lasciamo che l’influenza faccia il suo corso. Approfittiamo del tempo calmo per leggere, per pensare, per fare nuovi progetti.
Una volta ristabiliti, non riprendiamo immediatamente gli allenamenti come se non fosse successo nulla. Ci vuole tempo, qualche giorno, una settimana.
Iniziamo con 40 minuti lenti e poi aumentiamo giorno dopo giorno, avendo cura di ascoltare il nostro corpo. Recuperiamo e poi ricominciamo il programma dove l’abbiamo lasciato, non saltiamo a dopo. Riposizioniamo la tabella in modo da raggiungere l’obiettivo prefisso. Ce la possiamo fare, siamo più forti di prima. L’importante è capire quando è ora di fermarci e quando di ripartire.
Benedetta influenza, sei solo un ricordo.
Giuseppe Tamburino