Gennaio 31, 2022
Era gennaio 2016. 12 mesi fa. Promuoviamo un’iniziativa in favore di Just The Woman I Am, la manifestazione di corsa e sport organizzata dal sistema universitario di Torino insieme con il CUS.
Just The Woman I Am è una festa per celebrare la donna, ma è anche una corsa, di 5 chilometri e mezzo e noi ogni settimana aiutiamo le donne a cominciare a correre per arrivare alla corsa pronte.
Arrivano all’appuntamento al Parco del Valentino un sabato mattina, con un freddo gelido. Alla domanda “chi di voi corre?” nessuna mi risponde. Si guardano con aria interrogativa e scuotono la testa.
Iniziamo a corricchiare e mi rendo conto che non solo corrono, ma sono energiche, malgrado il sabato, malgrado il freddo.
Si conoscono e sorridono, un po’ corrono e un po’ camminano.
Oggi, dopo 12 mesi, sono ancora loro, alle 9:30 di sabato, che mi stupiscono con la loro assiduità.
12 mesi di corsa, 12 mesi di storie raccontate.
Queste sono le loro. Giulia, Sara ed Emma.
Viene a correre perfetta, nel completo in collezione autunno-inverno, sempre con il sorriso, bianco che più bianco non si può. Impegnata a trovare la forma, spesso, all’inizio, in fondo al gruppo. Settimana dopo settimana più decisa, consapevole, a volte spinge tutti noi. Corre e ci chiede della prima gara, “In quanto tempo?” – “Ce la faremo?” – “E la prossima ancora?”. Sono sicuro che non si fermerà, sicuro di rivederla correre nel parco.
Cinquant’anni portati benissimo. Sara, architetto, casa, famiglia, lavoro, corsa e serenità. Sembra che nulla possa turbarla, la pioggia, il freddo e le salite che le invento all’improvviso. Nulla la spaventa. E’ bello correre insieme, sento la tranquillità di una vita normale, spesso poco apprezzata da tutti noi. Poi, la scopro da sola, una sera, a correre lungo il fiume. Mi saluta con un cenno. E continua. La corsa ha colpito ancora.
Emma ha ancora chili da abbandonare, ma ne ha già persi tanti, trenta e più. All’inizio un po’ in affanno, mi racconta di cliniche e settimane per tentare di cambiare. Cinquemila passi di corsa dentro una corsia, coinvolgendo altri come lei. Volontà di ferro, mai chiusa in se stessa, ora aiuta anche altre persone che hanno un problema come il suo a cercare una nuova vita, a dimenticare il peso nel movimento. Emma continua insieme con noi, a correre sotto i portici di una città piovosa, il cellulare scandisce i chilometri percorsi. Emma dimostra che farcela è normale.