Silvana correva. 15 anni fa.
Aveva fatto anche alcune maratone. Me la ricordo al parco, allenarsi costante come una messa.
Bene o male i volti negli anni non si cancellano. Si modificano, ma alcuni rimangono in quell’angolo di memoria che diventa ricorso.
Ora Silvana non corre più. Vorrebbe. Vorrebbe ricominciare, riprovare, imboccare di nuovo la strada.
La vita fa curve strane ogni tanto, come una strada tra le colline: un marito che non è più un marito, una figlia grande.
Silvana lavora e galleggia.
Ha mille interessi, cerca di riprendere un’esistenza normale, di riprendersi la sua esistenza e se stessa. Così, a cavallo dei 50 anni, decide di andare e vivere da sola, come da ragazza.
Un piccolo appartamento, tutto suo, dove mettere a posto le cose. I sentimenti, la famiglia, tanti mattoni di una casa che non c’è più.
Vuole ricominciare anche a correre. La incontro in un caffè, che è il crocevia di nuove opportunità. L’accompagno, il passo è lento come il fiume che ci segue da vicino. Tanti racconti e una volontà sincera di andare. Ritrova il sorriso e corre nei suoi nuovi progetti.